Taglio puramente punk molto accentuato, per i romani Pandemonium Carnival che in occasione del loro nuovo album intitolato Pandemonium Carnival II ci portano direttamente su sonorità grezze, con incursioni rock. Un album suonato con trasporto e carica, lasciato libero di viaggiare su frequenze e riff fortemente britanniche.
I 38 minuti di questo nuovo lavoro sono “spumeggianti” anche se potrebbero richiedere un piccolo ritocco in fase di stesura per aggiungere quella componente originale che li discosterebbe da alcuni promotori di questo genere negli anni 80/90. Parliamo sicuramente di un prodotto valido, musica che ben si conosce e sa che fili andare a toccare con le sue note, complice tanta buona esperienza in passato che due componenti della band Esky e Si-J, hanno saputo mettere da parte ed usare a tempo debito.
L’andamento generale, lascia senza dubbio una traccia indelebile, sciolinando una tracklist che si potrebbe definire come pura terapia, mostrando un grado di determinazione che và oltre sopra la media. lascino una loro profonda e decisa traccia.
I Pandemonium Carnival hanno l’obiettivo ben focalizzato in testa di soddisfare in primis loro stessi e poi solo successivamente, gli altri. Le 14 canzoni previste volano via in un baleno, risultano quasi inafferrabili nel loro avanzamento. Un album che potrebbe vestire benissimo una dimensione carica di energia sottolineata ancora di più da una produzione ben fatta.
Tracklist:
- Living Dead Returns
- It Conquered The World
- The Rope
- Quatermass Xperiment
- Lee Van Cleef
- The Brain That Wouldn’t Die
- Manchurian Candidate
- Grabbers
- Frau Blucher
- Four Finger of Blades
- The Thing From Another World
- Love After Death
- Half Human, Almost Fly
- Videodrome