“Pomegranate” è il nuovo singolo dei L’Antitode

Esce in digitale Pomegranate(Ponderosa Music Records), primo singolo che anticipa l’uscita del disco d’esordio S/T di un nuovo progetto dal sapore mediorientale che vede Redi Hasa al violoncello, Bijan Chemirani alle percussioni e Rami Khalifé al pianoforte.

Pomegranate si fa portavoce di un messaggio di armonia e unione, tema ricorrente all’interno di tutto il disco. Fin dalle origini, il melograno simboleggiava l’idea di unità nella diversità poiché i suoi chicchi, nonostante siano essi l’uno separato dall’altro, convivono all’interno di un’unica “casa”. Analogamente alla struttura del frutto, la musica di questo trio celebra la coesione tra le loro differenze culturali, costruendone un punto di fusione.

Un incontro tra sonorità, mondi e culture geograficamente distanti tra loro si traduce in una sinergia musicalmente inedita. Un viaggio sensoriale che assapora il fascino impervio di città e paesaggi remoti, restituendo immagini, sapori e colori differenti nell’immaginario dell’ascoltatore. Dieci tracce collegate da un fil rouge emozionale che sfocia in un’analisi meditativa che rispecchia l’animo di ognuno dei musicisti. Un conglomerato di sonorità ricercate, a tratti estatiche, per certi versi ipnotiche e leggermente cupe vengono esplorate sapientemente attraverso gli strumenti del trio.

NOTA BIOGRAFICA:

Percussionista di origine iraniana, Bijan Chemirani ha imparato a suonare lo zarb con il padre Djamchid Chemirani e il fratello Keyvan. La sua carriera inizia molto presto, tra concerti e diverse registrazioni con musicisti del calibro di Ross Daly, Dariush Talai, Ballaké Sissoko, Jean Guihen Queyras, Sylvain Luc, Sting, Socrates Sinopoulos, Serge Teyssot Gai, Renaud Garcia Fons e motli altri. All’età di ventidue anni incide il suo primo album, “Gulistan, jardin des roses”, ad Atene e Marsiglia, con Ross Daly.

Libanese di origine, Rami Khalifé nasce tra i tumulti della guerra civile a Beirut. Sebbene sia noto soprattutto per la sua rivisitazione dei classici, è stato solista al fianco di alcune delle orchestre più prestigiose del mondo, tra cui la Globalis Orchestra, la Qatar Philharmonic Orchestra e la Liverpool Philharmonic Orchestra. Attraverso una musica tanto eclettica quanto audace, Rami si è affermato come uno dei giovani compositori più influenti del XXI secolo. La sua carriera lo ha visto anche produrre colonne sonore per film e documentari. Il Daily Star lo ha definito come “un musicista di estremo calibro e di pura espressione… una gradita deviazione sperimentale dalla norma odierna e nel mondo relativamente conformista della composizione classica”.

Nato in una famiglia di artisti, il violoncellista e compositore albanese Redi Hasa ha iniziato a studiare il violoncello all’età di sette anni. Il suo primo album solista, The Stolen Cello, lo ha visto confrontarsi faccia a faccia con questo strumento, instaurando con esso un rapporto molto profondo che emerge in ogni traccia del disco. Il suo secondo lavoro in studio, My Nirvana, è un album che analizza un percorso di scoperta e analisi verso il “cuore grunge” del suo modo di fare musica, rendendo omaggio a una band al quale è motlo legato. Nella sua carriera ha collaborato con Kocani Orkestar, Boban Markovic, Bobby McFerrin, Paolo Fresu e dal 2012 è membro della band di Ludovico Einaudi.

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